Con il seguente decreto, il Ministero della Difesa ha annullato il provvedimento con cui aveva disposto la decadenza del soldato in buona fede, riammettendolo a pieno titolo alla ferma prefissata nell’Esercito. Qualche mese fa, il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso in suo favore, presentato dallo studio legale Sidoti & Soci.
Dopo due anni di “eccellente” servizio, il giovane militare era stato dichiarato “decaduto dalla ferma” per aver erroneamente confuso il proprio brevetto di equitazione con quello previsto come titolo di merito nel bando del 2014. Conseguentemente, non avrebbe più potuto partecipare ad alcun concorso pubblico.
Riscontrata la negligenza nel verificare la documentazione del candidato e, “attesa la evidente similitudine nominalistica fra il titolo posseduto e quello indicato dal bando”, il Tar del Lazio ne aveva disposto il reintegro (Roma, I Bis, sentenza 31 ottobre 2017, n. 10868).
Adesso, con il decreto della Direzione Generale per il Personale Militare, al soldato in buona fede è stata restituita la possibilità di proseguire la carriera. Inoltre, gli saranno riattribuite le patenti militari già conseguite e, con esse, il diritto di chiederne la conversione ad uso civile.