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Numero chiuso, trasferirsi in Italia è possibile

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Dopo anni di battaglie, il Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto degli studenti italiani iscritti all'estero di ottenere il trasferimento in Italia ad anni successivi al primo, senza dover superare il test di ammissione al primo anno (vedasi il provvedimento Cons. St., Ad plen., 28 gennaio 2015, n. 1). Oggi gli studenti italiani iscritti nei corsi di laurea stranieri di Medicina o di Odontoiatria possono quindi trasferirsi negli atenei italiani, ottenendo il riconoscimento delle materie sostenute e la conseguente "abbreviazione della carriera" .

La pronuncia del Consiglio di Stato conferma le numerose sentenze ottenute in precedenza dallo Studio legale Sidoti, che hanno consentito a molti studenti di ottenere definitivamente il trasferimento in Italia (vedasi link in fondo alla pagina).

Al fine di ottenere il trasferimento occorre presentare istanza nelle università di proprio interesse, nel rispetto dei bandi che annualmente vengono pubblicati dagli atenei, in genere nel periodo maggio-settembre.

Purtroppo la maggioranza degli atenei continua a non vedere di buon occhio i trasferimenti dall'estero (e dall’Italia) e cerca di ostacolarli attraverso bandi e provvedimenti illegittimi che: 1) negano l'esistenza di posti liberi laddove in realtà i posti liberi esistono, 2) disconoscono la carriera dello studente nonostante le materie siano sovrapponibili e l’esistenza di leggi che impongono il riconoscimento, 3) pretendono requisiti irragionevoli in termini di materie sostenute all'estero, 4) applicano ai trasferimenti dall’estero regole più severe  (e dunque discriminatorie) di quelle applicate ai trasferimenti dall’Italia.

Per questi motivi è consigliabile che lo studente che intende trasferirsi all'estero si rivolga a uno studio legale incaricato di seguire tutte le fasi amministrative e - se necessario - di rivolgersi all'autorità giudiziaria, in quanto questi provvedimenti possono essere annullati dal giudice amministrativo, se impugnati in tempo.

Il problema è che spesso le università emanano bandi contenenti "clausole escludenti" che per legge vanno impugnate entro 60 giorni, a pena di decadenza. L'errore compiuto da molti studenti è quello di presentare un'istanza in una Università e di aspettare la risposta. Dopo parecchi mesi, quando arriva il diniego motivato sulla clausola escludente, è troppo tardi per presentare ricorso al Tar e lo studente non può più essere tutelato.

Lo studio legale Sidoti, attraverso il suo staff, offre consulenza ed assistenza legale per i trasferimenti, curando tutte le fasi (inoltro domanda, riconoscimento materie, immatricolazione...).

 


Link utili:

a) Sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato:

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/wcm/idc/groups/public/documents/document/mdax/otk5/~edisp/nax5ps6b5wdeyz2cqhf6vdwava.html

 

b) Sentenze di accoglimento dei trasferimenti ottenute dallo Studio legale Sidoti:


Consiglio di Stato

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/wcm/idc/groups/public/documents/document/mday/mtkz/~edisp/gb5dpxfyyw4poj6jjbt5oqao7q.html

Tar Milano

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/wcm/idc/groups/public/documents/document/mday/mtkw/~edisp/zpali2outp7a7tk7znkqn3z64q.html

Tar L’Aquila

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/wcm/idc/groups/public/documents/document/mdaw/mdix/~edisp/yk5yw4p2yyeelr7sb6fuu4pane.html

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