Chi frequenta una scuola di specializzazione in medicina (o un dottorato di ricerca) sa bene che non sempre il rapporto coi docenti è idilliaco. A volte si creano incomprensioni e antipatie. A volte, il superamento degli esami di ammissione all'anno accademico successivo, da mera formalità potrebbe quindi diventare un calvario.
La vicenda di oggi riguarda una specializzanda di psichiatria non ammessa al secondo anno della scuola, con conseguente decadenza dalla borsa. La dottoressa ha presentato ricorso al Tar che però ha rinviato la vicenda al Giudice del Lavoro, con questa motivazione (Sardegna, I, sentenza 1 agosto 2019, n. 686):
"9. - Il ricorso è inammissibile per difetto di giurisdizione, spettando la controversia alla cognizione del giudice ordinario.
Come anticipato, la controversia ha per oggetto la risoluzione anticipata del contratto di formazione specialistica di un medico nell’ambito della scuola specialistica di Psichiatria, risolto anticipatamente per il «mancato superamento delle prove stabilite per il corso di studi di ogni singola scuola di specializzazione», come previsto testualmente dall’art. 37, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368 (Attuazione della direttiva 93/16/CEE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli e delle direttive 97/50/CE, 98/21/CE, 98/63/CE e 99/46/CE che modificano la direttiva 93/16/CEE).
10. - La medesima disposizione dell’art. 37, al comma 7 prevede che «Le eventuali controversie sono devolute all'autorità giudiziaria ordinaria ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80».
Pertanto, controversia spetta al giudice ordinario (come d’altronde risulta dall’ampia giurisprudenza della Cassazione civile, sezione lavoro, che si è occupata nel merito di tutti i profili del contratto di formazione specialistica: si veda ex multis Cass. civ., Sez. Lavoro, 27 luglio 2017, n° 18670)".
La ricorrente, se vorrà, potrà quindi proseguire il giudizio dinanzi al Giudice del Lavoro di Cagliari, sollevando in quella sede le stesse censure sottoposte al Tar Sardegna. La riassunzione del giudizio impedisce qualunque decadenza. La sentenza del Tar applica la giurisprudenza della Cassazione. Se uno studente, non ancora specializzando, intende impugnare la graduatoria delle scuole di specializzazione, deve ricorrere al Tar. Se invece a ricorrere è lo specializzando, dovrà rivolgersi al Giudice del Lavoro, perché così stabilisce il decreto legislativo n. 368 del 1999 (in realtà, trattandosi di un contratto di formazione assimilabile a un "apprendistato", la giurisdizione spetterebbe comunque al Giudice del Lavoro, anche se la legge non dicesso nulla...).
Meglio il Tar o il Giudice del Lavoro? Processo amministrativo e processo del lavoro sono differenti, ma tendenzialmente il Giudice del Lavoro concilia le liti con più facilità. Il Giudice del Lavora incontra le parti e le spinge ad appianare le divergenze, anche perché così prevedono le norme del processo del lavoro. Il ricorrente, se la causa è complessa e la controparte non è particolarmente agguerrita, può sperare di chiudere un buon accordo, anche se la sua pretesa non è fondata al 100%. Dinanzia al Tar, al contrario, l'unico modo per costringere la P.A. a rivedere il suo provvedimento è... vincere il ricorso. Il Tar non "concilia", anche se a volte le sue ordinanze cautelari, possono spingere la P.A. a modificare i provvedimenti. Il processo dinanzi al Tar è generalmente più rapido (idem per l'appello). Quello del lavoro, spesso, più lungo macchinoso.
I consigli per lo specializzando vittima di discriminazione/mobbing sono i seguenti:
1) Valutare se l'ingiustizia subita è "seria" e se si è disposti a correre qualche rischio per difendere le proprie ragioni. I ricorsi sono come le operazioni chirurgiche: vanno fatti solo se necessari. Perché costano, durano e si possono anche perdere (con condanna alle spese). Nessun avvocato può garantirvi il risultato, come nessun medico può garantire la guarigione al paziente. Al massimo, l'avvocato può azzardare previsioni probabilistiche, sulla base degli elementi in suo possesso.
2) Appurato che la causa è "seria" e che si è disposti a correre qualche rischio per difendere le proprie ragioni (e solo in questo caso), rivolgersi a professionisti seri. Così come il paziente dovrebbe rivolgersi a un bravo medico per essere curato, il medico che ha un problema legale dovrebbe rivolgersi a un bravo avvocato. Quando sono in gioco i diritti della persona, bisogna rivolgersi a professionisti affidabili, perchè una difesa processuale scorretta potrebbe causare danni incalcolabili.
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