Il giudice Marisol López Martínez e l’avvocato penalista Juan Gonzalo Ospina si sono affrontati oggi a Vigo. “Sua Signoria (appellativo onorifico con cui gli abogados spagnoli si riferiscono al Giudice, ndt) ha utilizzato un termine che implica una mancanza di rispetto per la professione forense. E’ venuta a dire che l'avvocato avrebbe potuto presenziare grazie al dono dell'ubiquità".
In questi termini chiari e forti si è espresso l'avvocato penalista, Juan Gonzalo Ospina, di fronte al magistrato titolare del Juzgado di Istruzione 3 di Vigo, Marisol López Martínez, quando ha ricevuto la parola nel corso dell'udienza che ha avuto luogo oggi alle 11.00, in una delle sale di udienza del tribunale, e che è durata appena 10 minuti.
Il magistrato si è mostrato - come c’era da aspettarsi - formale, distante e composto, alla luce degli eventi dei giorni scorsi.
Dopo aver negato a Ospina la sospensione della comparizione dei suoi tre clienti, come indagati, fissata per oggi, perché aveva altre due udienze, una ad Ávila e l'altra ad Alcobendas, a Madrid.
Lopez Martinez ha scelto di “raffreddare” la situazione e attenersi alla copione giudiziario stabilito per questi casi.
E ciò a prescindere da quanto la potesse irritare che l'avvocato avesse presentato una denuncia contro di lei davanti al Consejo General del Poder Judicial (equivalente al CSM italiano, ndt), avesse chiesto l’amparo all’Ordine degli avvocati di Vigo (procedura che utilizza l’avvocato minacciato da un potere giudiziario o amministrativo, ndt) e le avesse impugnato la fissazione dell’udienza in questione, quella appunto del “dono dell'ubiquità”.
Non poteva dirsi che ci fosse qualcosa di personale.
E, in questo senso, è stata inappuntabile.
VIOLAZIONE DEL DIRITTO DI DIFESA
L'avvocato, dopo che uno dei suoi clienti ha dichiarato che avrebbe risposto solo alle domande del suo avvocato, ha preso la parola.
Ha chiesto, dopo aver sottolineato quanto detto, fissandola negli occhi, che l’udienza fosse sospesa.
Perché “vulnera tanto il diritto di difesa" che la "tutela giudiziale effettiva", a causa della “incertezza giuridica” in cui la dichiarazione si sarebbe svolta, non sapendo, in anticipo, se si sarebbe celebrata o meno, ha detto
E ha aggiunto: “Perché fino ad oggi non sapevamo se sarebbe stata sospesa o meno. La dichiarazione di un indagato è della massima importanza. Questa situazione non è conforme a diritto. Questa difesa non è pronta a esercitare le proprie prerogative", ha aggiunto.
La Procura ha sostenuto l'argomentazione dell'avvocato a favore della sospensione.
“A causa delle circostanze in cui si sono verificati gli eventi e delle scadenze verificatesi, è perfettamente ammissibile che la difesa affermi di non essere sufficientemente preparata".
“Pertanto, riteniamo che la cosa più opportuna sarebbe accogliere la richiesta di sospensione al fine di evitare ulteriori eccezioni di nullità, procedendo a fissare una nuova udienza”, ha detto il pubblico ministero.
Ospina ha spiegato che, dal suo punto di vista, sia l'articolo 188 del Codice di procedura civile, che l'articolo 83 della Legge sulla giurisdizione sociale, così come la sentenza del Tribunal Supremo 78/2019, del 31 gennaio, rendevano molto chiaro le condizioni in cui è possibile richiedere la modifica della data di udienza.
E che, nel suo caso, erano tutte state soddisfatte.
LA COLPA SE L'E' PRESA LEXNET
Il giudice López Martínez ha accolto la tesi della lesione del diritto di difesa sostenuta dall'avvocato difensore e dal pubblico ministero.
“Il fatto che il suo avvocato non sia sufficientemente preparato sul caso genera una violazione del suo diritto di difesa" ha detto a uno dei clienti di Ospina.
“Per questo motivo, sospenderò l’udienza di oggi e non per la presenza o la mancata presenza dell'avvocato”, ha affermato il giudice.
Senza fare alcun riferimento al presunto “dono dell’ubiquità” dell'avvocato, che figurava nella ordinanza che ha causato questo scontro.
Il magistrato ha spiegato a tutti i presenti che le decisioni sarebbero state comunicate tramite Lexnet (il processo telematico spagnolo, ndt).
“Tutti sanno come funziona Lexnet. Ci vuole molto tempo prima che un atto arrivi sulla scrivania del giudice e che possa essere esaminato, ed è per questo che è si è perso tempo. Non per altro”.
È stato l'unico riferimento di Sua Signoria alle ripetute richieste di sospensione dell’udienza da parte dell'avvocato.
Alla fine, sembra che tutta la colpa di quello che è successo sia di Lexnet, secondo le parole del magistrato.
Articolo di Carlos Berbell, tratto dal periodico spagnolo Confilegal, consultabile a questo link
(Traduzione di Giuseppe Lipari e Sagrario Sánchez Muñoz)